domenica 25 maggio 2008

Rose

 

GIORGIO CAPRONI

CONCESSIONE


Buttate pure via
ogni opera in versi o in prosa.
Nessuno è mai riuscito a dire
cos'è, nella sua essenza, la rosa.

(da Res amissa, 1991)

 

ANGELUS SILESIUS

LA ROSA


La rosa che il tuo occhio esteriore qui vede,
dall'eternità ha così fiorito in Dio.
Senza perché.
La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce,
non bada a se stessa, non chiede se la si vede.

(da Il pellegrino cherubico, 1657)

 

FEDERICO GARCÍA LORCA

ERA SBOCCIATA LA ROSA


Era sbocciata la rosa
alla luce del mattino,
così rossa di tenero sangue
che la rugiada si scostava;
così accesa sullo stelo
che la brezza si bruciava.
E che alta! E come splende!
Era tutta sbocciata!

(da Donna Rosita nubile, 1935)


ANONIMO DEL "DE ROSIS"

LA NASCITA DELLE ROSE


E, meravigliato, guardavo come le rose siano presto rapite
dall'età fuggitiva e come già sul nascere appassiscano.
ed ecco, mentre parlo, è caduta la rossa chioma
del rutilante fiore e la terra s'ammanta d'un rosso palpitante.
Tante bellezze e tante vite e vari mutamenti
un solo giorno dischiude, un solo giorno conclude.
Ci lamentiamo, o Natura, che tanto breve sia la grazia dei fiori;
appena li hai mostrati ai nostri occhi, subito riprendi i tuoi doni.
Quanto è lungo un giorno, tanto lunga è la vita delle rose:
mentre sbocciano già l'inseparabile vecchiaia le opprime.
Quella che il fiammeggiante Lucifero ha appena visto schiudersi,
tornando a tarda sera, la rivede vecchia.
Ma, sebbene destinata a morire tra breve, buon per lei
che nell'avvicendarsi prolunga la sua vita.
Cogli le rose, o vergine, finché fresco è il fiore e fresca è la giovinezza,
e ricordati che allo stesso modo s'affretta la tua vita.

(Traduzione di Francesco Della Corte)


La rosa ha una bellezza immotivata, oggettiva: forse è la ricompensa per la sua caducità. La sua valenza simbolica della transitorietà di ogni bene e, in primis, della bellezza, ha da sempre ispirato i poeti, assai sensibili a questo tema.

Giorgio Caproni ne fa un inno alla perfezione della natura, alla sua elementare ma contemporaneamente complessa struttura. Al confronto della rosa, ogni opera umana diventa nulla:

Il tedesco Angelus Silesius ne vede invece quel suo essere parte del disegno di Dio, non estranea ma indifferente alla presenza dell'uomo: un'immotivata adesione allo spirito creatore - la rosa, del resto, nella religione cristiana, è il fiore simbolo di Maria:

La rosa è bellezza, è sensualità: rappresenta l'amore psichico e quello fisico, rappresenta la segretezza della sessualità femminile; già gli antichi la avevano eletta fiore sacro ad Afrodite. Federico García Lorca ne coglie questo aspetto:

Gli autori classici latini e greci notavano invece quel suo effimero fiorire, quella caduca presenza, e non mancavano di paragonarne malinconicamente la breve vita con l'esistenza umana. Celebre è un anonimo componimento del II secolo dopo Cristo, il "De rosis nascentibus":


Un link interessante:

Museo Giardino della Rosa Antica
Montagnana di Serramazzoni (MO)

http://www.museoroseantiche.it/



* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
LA FRASE DEL GIORNO
Riviverlo un'altra volta, impossessarmene e conservarlo: questo è adesso il mio concetto di felicità.
HERMANN HESSE, Amore, "Lettera di un giovane"




Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.


Angelus Silesius, nato Johannes Scheffler e anche italianizzato in Silesio (Breslavia, 25 dicembre 1624 – 9 luglio 1677), poeta e mistico cattolico tedesco. La sua raccolta Il pellegrino cherubico è considerata come uno dei monumenti poetici della mistica barocca del Seicento tedesco. 


Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.


6 commenti:

Unknown ha detto...

nel mio viaggio verso Pienza ho sfiorato l'appennino modenese e,come nascosto fra i dolci declivi della terra c'è questo museo:

http://www.museoroseantiche.it/

visitalo, inerpicati e discendi
ti prometto ebbrezza dello sguardo e sussulti del cuore

la mia rosa preferita?
Cuisse de Nymphe émue..coscia di ninfa emozionata

DR ha detto...

Ho visitato il sito, che ho trovato molto interessante. Aggiungo il collegamento al post con un grazie.

Io non ho una rosa preferita, ma in giardino ne ho una che apprezzo molto, di un cremisi scuro. Non so come sia stata chiamata, ma per me è "la rosa", cioè l'essenza di una rosa.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Qualche annetto fa - proprio di maggio - avevo scritto:

Ho carezzato a lungo un bocciòlo di rosa./
Ingenuo e intatto, racchiuso tra le dita./
M’è parso, in quell’attimo, di carpire/
lieve, il soffio della vita./

(mbeh... però Caproni è bena altra cosa..!!!)

Luciana
http://www.comoinpoesia.com
.

DR ha detto...

Luciana,

Caproni e Silesius e Garcia Lorca e l'anonimo del De Rosis, ma ogni poeta ha qualcosa da dire, anche noi nel nostro piccolo. E l'emozione che hai espresso con quei versi non è davvero male. Come si dice? Si parva licet componere magnis...

Unknown ha detto...

voglio stupirti, mi chiedo se apprezzerai.. non so..però...non è cremisi ma porpora

cerca:
vinicio capossela
con una rosa

testo e video e poi...dimmi

DR ha detto...

Ho apprezzato, pur non essendo Capossela uno dei miei preferiti.

Notevole. Richiama una favola di Oscar Wilde, "L'usignolo e la rosa". È l'esaltazione della forza dell'amore.

Riporto il testo

VINICIO CAPOSSELA:
CON UNA ROSA

Con una rosa hai detto
vienimi a cercare
tutta la sera io resterò da sola
ed io per te
muoio per te
con una rosa sono venuto a te

bianca come le nuvole di lontano
come una notte amara passata invano
come la schiuma che sopra il mare spuma
bianca non è la rosa che porto a te

gialla come la febbre che mi consuma
come il liquore che strega le parole
come il veleno che stilla dal tuo seno
gialla non è la rosa che porto a te

sospirano le rose nell'aria spirano
petalo a petalo mostrano il color
ma il fiore che da solo cresce nel rovo
rosso non è l'amore
bianco non è il dolore
il fiore solo è il dono che porto a te

rosa come un romanzo di poca cosa
come la resa che affiora sopra al viso
come l'attesa che sulle labbra pesa
rosa non è la rosa che porto a te

come la porpora che infiamma il mattino
come la lama che scalda il tuo cuscino
come la spina che al cuore si avvicina
rossa così è la rosa che porto a te

lacrime di cristallo l'hanno bagnata
lacrime e vino versate nel cammino
goccia su goccia, perdute nella pioggia
goccia su goccia le hanno asciugato il cuor

portami allora portami il più bel fiore
quello che duri più dell'amor per sé
il fiore che da solo non specchia il rovo
perfetto dal dolore
perfetto dal suo cuore
perfetto dal dono che fa di sé