lunedì 20 ottobre 2008

Vitali torna in libreria


Andrea Vitali, medico e scrittore di Bellano, ha saputo conquistare i suoi lettori anche lontano dalle acque del Lario. ne sono testimonianza i successi di romanzi come "La figlia del podestà" e "La modista".

Il 1° novembre l'editore Garzanti manda in libreria l'ultima fatica di Vitali, "Dopo lunga e penosa malattia": non si tratta in effetti di un'opera inedita - quella è attesa per la primavera 2009 e avrà al centro il corpo musicale di Bellano - ma della rielaborazione di un racconto inserito in "L'aria del lago".

Al quotidiano "La Provincia di Lecco", Vitali racconta: "Ho voluto riprendere quella storia che mi piace sempre molto, l’ho sottoposta ad un robusto processo di riscrittura e ampliamento e l’ho trasformata nel romanzo che sta per essere pubblicato". Lo scrittore bellanese confessa: "Quando scrivevo attraversavo un momento difficile e soprattutto una fase di insofferenza verso questo nostro lago, un po’ troppo umido, bagnato, ventoso. È così che l’ho descritto nel romanzo, utilizzando la parola come una terapia per riconciliarmi con il paesaggio a me familiare".

La storia porta Vitali quasi a misurarsi con il giallo: la morte improvvisa del notaio locale, stroncato da un infarto, lascia interdetti perché sui manifesti funebri è riportata la dicitura del titolo, "dopo lunga e penosa malattia". Il medico curante avvierà quindi una meticolosa indagine. Così la interpreta l'autore: "Il protagonista pone in atto un’indagine fatta di osservazione, perizia medica ma anche analisi psicologica che lo porterà a riflettere sulla cattiveria sottile ma non meno pungente, di tante persone lì intorno".

Dunque dobbiamo aspettarci un Camilleri del lago? Vitali, che pure al Premio Boccaccio ha assicurato di amare gli scrittori di provincia citando lo stesso Camilleri e Fois, assicura di no: "Non è proprio un cambiamento di stile da parte mia. Come sempre oriento le mie scelte alla qualità delle storie e questa che racconto in «Dopo lunga e penosa malattia» mi è sembrata subito una storia bellissima, degna di essere raccontata. Un regalo che mi sono fatto. Non per questo mi trasformerò in un giallista".




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LA FRASE DEL GIORNO
Ritengo che la letteratura italiana sia così grande perché in buona parte viene dalla provincia.
ANDREA VITALI, Dibattito al Premio Boccaccio, Certaldo, 13 settembre 2008

2 commenti:

la belle auberge ha detto...

Ciao, Daniele, come stai? E’ davvero piacevole ed istruttivo venire a leggere il tuo blog. Ricordo che quando uscì il libro di Vitali “La signorina Tecla Manzi” rimasi un poco delusa. Era il primo romanzo che leggevo dell’autore bellanese ed avevo grandi aspettative: credevo di trovarci quell’atmosfera, tutta particolare, che si respira sulle rive del Lario. Invece ne trovai pochissima, o almeno riportai questa impressione. In seguito, mia madre mi regalò “I fantasmi della piazza e altre storie”, una raccolta di racconti pubblicati sul quotidiano La Provincia, e lì mi sono ricreduta.Finalmente ho trovato quelle storie e quei personaggi, tipicamente di lago, che avevo cercato nell’altro romanzo. Divertentissimi gli episodi con l’Elvezio,nato con la Gazzetta in mano, alla cui invadenza Vitali cerca di sottrarsi con poca fortuna.
Un racconto, in particolare, mi ha profondamente colpito: quello in cui una signora, durante la torrida estate del 2003, va a farsi visitare nell’ambulatorio di Vitali, medico condotto del paese. Gli racconta di essere una villeggiante, di aver avuto il suo nominativo dalla sorella, sua paziente. Gli declina nome e cognome di questa sorella ma l’uomo, in quel momento, non riesce a ricordare chi sia e non ha tempo di chiederglielo. La signora esce, ma torna a trovarlo numerose altre volte, facendosi prescrivere qualche ricetta per malanni di poco conto e sempre ricordandogli la misteriosa sorella. Curiosamente, per una serie di circostanze, il medico non riesce mai a dirle che non ricorda affatto questa paziente . Alla fine dell’estate, torna dalle ferie il fratello di Vitali, che lavora come impiegato in comune. Il medico crede finalmente di poter risolvere il mistero. Gli chiede di controllare sui registri dell’anagrafe quel nome e quando il fratello gli comunica che la donna è morta da dieci anni, Vitali non riesce a crederlo. Corre al cimitero e cosa scopre? Che a sorridergli dalla foto posta sulla lapide è proprio la donna che è andata a trovarlo per tutta l’estate.

La stessa atmosfera di mistero e di fantasmi l’ho ritrovata anche in “Pianoforte vendesi”, un “corto” uscito in edizione speciale, allegato al Corriere della Sera. Conquistata da questi racconti, ho comprato “La modista”, un libro che mi è piaciuto molto. Grazie per l’anticipazione; sicuramente non mi farò mancare questo nuovo romanzo.
a presto
eugenia

DR ha detto...

Ciao, Eugenia, leggo con frequenza il tuo blog, ma non ho mai molto da dire: come cuoco sono ai primi rudimenti. Ma leggo e osservo, alla Gozzano. È un mondo che mi affascina, con le sue sperimentazioni e le sue variazioni. Avevo in mente da tempo una raccolta di ricette letterarie e l'ho cominciata su questo blog: per ora sono soltanto tre, ma penso che poco a poco il "ricettario" si costruirà da solo.

Quanto a Vitali, anch'io ho avuto un approccio simile: le prime cose che ho letto non erano consone alle mie aspettative, ma perseverando ho imparato ad apprezzarlo. Una cosa però non mi piace, quel suo periodare troppo breve.

Alla prossima

Daniele