giovedì 3 dicembre 2009

Che cerchi, poeta, nel tramonto?


ANTONIO MACHADO

NUDA È LA TERRA


Nuda è la terra, e l'anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l'amarezza
della distanza... Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro...
Morto è il sole...
Che cerchi, poeta, nel tramonto?


(da Soledades, 1903)

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Il tema del viaggio è fondamentale in Antonio Machado, poeta della “generazione del ‘98”, nato a Siviglia nel 1875 e scomparso nel 1939 a Collioure: viaggio è la vita, viaggio è l’esplorazione della propria esistenza. Il paesaggio riveste un ruolo particolare, arrivando a incarnare simbolisticamente lo stato d’animo del poeta. Non c’è da meravigliarsi dunque davanti a questa nuda terra, probabilmente in una breve sera d’inverno, quando il tramonto viene a tingere un cielo scialbo.
La malinconia del panorama è quella del poeta, in viaggio alla ricerca di se stesso senza però trovare risposta alcuna. Quella domanda che sibila nell’aria come una sferza può essere rivolta ad ognuno di noi: cosa cerchiamo quando la sera ci poniamo davanti al tramonto e meditiamo sulle nostre vite?

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Caspar David Friedrich, “L'albero dei corvi”

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LA FRASE DEL GIORNO
La magnifica fiducia / a te, Natura, e pace chiedo, / la mia tregua di paura e di speranza, / un chicco di allegria, un mare d'oblio.
ANTONIO MACHADO, Cancionero apócrifo de Abel Martín




Antonio Cipriano José María y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz (Siviglia, 26 luglio 1875 – Collioure, 22 febbraio 1939), poeta e scrittore spagnolo. Dall’iniziale modernismo caratterizzato da una propensione all'introspezione intimista, passò a lasciare maggiore spazio a temi legati alla terra e alla tradizione spagnola, con una sottile vena malinconica.



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