sabato 3 aprile 2010

Bella più dei narcisi


MELEAGRO

GIÀ LE VIOLE FIORISCONO

Già le viole fioriscono, e i narcisi
amanti della pioggia, e fioriscono
i gigli di montagna, ma Zenofila,
che si nutre d'amore,
fiore in boccio tra i fiori, è fiorita
come una dolce rosa di Suada.
O giardini perché inutilmente
con le vostre corolle ridete?
Lei su tutte prevale
le vostre ghirlande odorose.

(Antologia Palatina, V, 144 – trad. Luciano Luisi)

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Ah l’amour… è il commento che viene spontaneo leggendo questo epigramma di Meleagro di Gadara, poeta greco del I secolo avanti Cristo presente nell’Antologia Palatina con centrotrenta componimenti, acutamente paragonati a “bianche viole”.

L’amour, l’amore quasi cavalleresco che acceca gli uomini e li colpisce con la bellezza, tanto da farli sragionare. L’amore capace di obnubilare la mente del saggio, di elevare verso l’infinito lo sciocco. E Meleagro, greco d’Oriente, vissuto nella fastosa e gaudente Tiro, crocevia di commerci e di piaceri, all’amore dedicò la sua poesia, rivestendo di colori e di suoni dolci figure di efebi e di donne, come questa Zenofila, più splendente del rigoglio di una primavera fenicia, più bella dei narcisi e delle viole che, bellissimi, ingentiliscono la stagione più affascinante.

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Fotografia © Daniele Riva

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LA FRASE DEL GIORNO
Eros, in grembo alla madre, scherzando / giocò all’alba coi dadi la mia anima.
MELEAGRO, Antologia Palatina, XII, 47




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Meleagro di Gadara (Gadara, oggi Umm Qais, Giordania 130 a.C. – Kos, Grecia, 60 a.C. circa), filosofo, scrittore e poeta greco antico. Di lui restano 130 epigrammi raccolti nell’Antologia Palatina, perdute sono le satire menippee e l’opera “Le Càriti”. Le sue poesie cantano l’amore per etere ed efebi.


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