mercoledì 6 ottobre 2010

Vecchio sole ottobrino

 

VINCENZO CARDARELLI

OTTOBRE

Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulle vigne saccheggiate.

Sole d’autunno inatteso,
che spendi come in un di là,
con tenera perdizione
e vagabonda felicità,
tu ci trovi fiaccati,
vòlti al peggio e la morte nell’anima.
Ecco perché ci piaci,
vago sole superstite
che non sai dirci addio,
tornando ogni mattina
come un nuovo miracolo,
tanto più bello quanto più t’inoltri
e sei lì per spirare.
E di queste incredibili giornate
vai componendo la tua stagione
ch’è tutta una dolcissima agonia.

(da “Poesie”, 1958)

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Le stagioni e il loro emblematico scorrere sono una presenza ricorrente nella poetica di Vincenzo Cardarelli: in questo blog si possono trovare già Marzo, Estiva, Settembre a Venezia. “Ottobre” è un ulteriore passo di questa mitologia stagionale: l’elogio dell’autunno, da intendere sì come il dolce tempo dell’anno che precede l’inverno, ma anche come il periodo della vita che prelude alla vecchiaia.

È un momento in cui le riflessioni sono state già fatte, i dubbi superati, e si gode la vita per quello che è, si gusta ogni piccola cosa come un miracolo, si coglie ogni dono che ci viene portato, come quel sole che nei giorni d’estate abbiamo dato per scontato e che in questi giorni di ottobre è invece una gradita sorpresa.

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Bunny Oliver, “Vigneti ad ottobre”

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LA FRASE DEL GIORNO
L’altro giorno mi domandavano: «Che cosa sta facendo? – Mi diverto a invecchiare, risposi. È un’occupazione di tutti gli istanti».
PAUL LÉAUTAUD, Passatempi




Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


4 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...ho rigustato anch'io questa poesia...che devo averla letta l'ultima volta alle elementari....chissà se la faranno leggere ancora adesso ai bimbi...ma ...se non fosse...meglio che la legga oggi a mia figlia...non la capirà....ma intanto .
....allora stampo :)
ciaoo Vania

DR ha detto...

si legge ancora poesia nelle scuole? o sono passati direttamente alle canzoni?

Vania e Paolo ha detto...

...ma.

...ti racconterò...dal prossimo anno la mia dovrà fare la prima elementare.:)
ciaooo Vania

Anonimo ha detto...

Posto un'altra idea del'ottobre:

Squilli paonazzi
cariche d'autunno
tombe sfarzose
e morti singolari
sul castagno arreso
al sacco impietoso
del male che ritorna
in trono sulle nebbie

(C.P.)