venerdì 11 febbraio 2011

Il tempo, questo presente alieno


UMBERTO PIERSANTI

FOTO DI MARE

lo ferma nello scatto
contro il mare, su questa spiaggia
ignota, i giochi sono
rosso-accesi di plastica,
gommosi, il tempo
questo presente alieno
che solo la memoria
soccorre e incrina,
io ero come te castano
e assorto,
ma non vedo il secchiello,
gettato oltre la foto,
nella rena sperso,
s'è fatto grigio eterno
come l'onda e il viso
come quelle palline a spicchi grandi
con Magni e Coppi,
il tunnel smisurato
che la spuma circonda
e assedia invano

anche per te
il tempo
farà così distanti
i giochi accesi,
sbiancheranno i colori
nella carta,
dopo,
in una persa spiaggia,
fotografano la vita
tua, remota

(da Nel tempo che precede, 2002)

.

Una normalissima foto ricordo, di quelle che tutti noi abbiamo ben incollate nei nostri album oppure dimenticate alla rinfusa in un cassetto o in una vecchia scatola da scarpe, legate con un elastico che si secca. Un bambino ritratto tra i giochi, forse dei gonfiabili o delle moderne altalene, su una spiaggia; dietro scintilla il mare. E poi c’è il tempo, grande protagonista di ogni fotografia: quel tempo che ferma l’attimo per sempre, che lo ingabbia in quel rettangolo – ora digitale, ma un tempo solidamente cartaceo – nel quale rimane cristallizzato, immobile come un insetto intrappolato in una goccia d’ambra. E con il tempo arriva il ricordo, la memoria di un altro bambino, il poeta Umberto Piersanti, che in un altro tempo giocava sulla spiaggia con paletta e secchiello, che costruiva una pista di sabbia per farci correre le biglie con il viso di celebri corridori dai nomi oggi ormai persi nella leggenda. Il tempo, già fermo nello scatto.

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image

Fotografia © Hotel Viking

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LA FRASE DEL GIORNO 
Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. È per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione. 
MILAN KUNDERA, L’insostenibile leggerezza dell’essere


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Umberto Piersanti (Urbino, 26 febbraio 1941), poeta italiano. Docente di Sociologia ad Urbino, ha pubblicato numerose raccolte poetiche, tra cui La breve stagione (1967), I luoghi persi (1994), L’albero delle nebbie (2008), ed è anche autore di romanzi e opere di critica.


2 commenti:

Vania ha detto...

...ricordi "intrappolati".:)
ciaoo Vania


..proverò a leggere il libro di Milan kundera....penso con gran difficoltà...ma proverò.:)

DR ha detto...

Ma dai, Kundera è scorrevole, piacevole da leggere