giovedì 14 aprile 2011

La speranza di Verlaine


PAUL VERLAINE

SE LA SPERANZA BRILLA COME UN FILO

Se la Speranza brilla come un filo
di paglia nella stalla, perché temi
la vespa ebbra del suo volo folle?
Vedi, da qualche buco filtra sempre
la polvere del sole. Perché dunque
tu non dormivi, il capo sulla panca?

Povera anima pallida, quest'acqua
del pozzo ghiacciato, bevila almeno.
Poi dormi, dopo. Via, tu vedi, io resto,
e i sogni assopirò della tua siesta,
tu canterai come un bimbo cullato.

Di grazia, allontanatevi, signora.
Mezzogiorno suona. Egli dorme. È strano
come suonano i passi di una donna
nel cervello dei poveri infelici.

Su dormi! ho fatto spazzare e innaffiare
tutta la stanza. Mezzogiorno suona.
Come un ciottolo brilla la speranza
dentro una buca. Ah, quando fioriranno
le rose di settembre un'altra volta!

(da Saggezza, 1881 – Trad. di Giovanna Bemporad)

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C’è un momento nella vita di Paul Verlaine in cui il poeta sembra vivere in uno stato di relativa calma: nel luglio del 1873, quando ha 29 anni, viene arrestato per aver ferito con due rivoltellate l’amico Arthur Rimbaud, con il quale conviveva in Inghilterra, dopo aver abbandonato la moglie Mathilde e il figlio neonato Georges. I due anni di prigione che deve scontare li considera uno stimolo alla redenzione: smette di bere e non tocca più l’assenzio, si avvicina al cattolicesimo, inserendo il tema dell’accettazione nelle sue liriche. Durerà fino al 1880, quando Verlaine tornerà all’alcol e alla vita sregolata. Di questo periodo resteranno però le poesie di Saggezza, edite nel 1881, con toni spesso sentimentali ed estenuati.

Se la speranza brilla come un filo è testimonianza di questi anni tranquilli e meditativi: è un’esortazione alla pace, con simboli positivi, l’acqua ghiacciata serve a placare l’arsura interiore, il raggio di sole illumina una stanza dove regnano l’ordine e la serenità, la donna che viene in visita viene allontanata perché l’eco dei ricordi del passato non venga a disturbare la liberazione dal rimorso e dal tormento, dalla memoria, perché non venga a ostacolare la speranza di un equilibrio finalmente e faticosamente raggiunto.

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Fotografia © Mario Antonio Rossi

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LA FRASE DEL GIORNO
 
La speranza è il sogno di un uomo sveglio. 
ARISTOTELE, cit. in Diogene Laerzio, “Vite dei filosofi”





Paul-Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896),  poeta francese. Figura del poeta maledetto, viene riconosciuto come il maestro del Simbolismo. La sua influenza sarà significativa e i posteri accoglieranno questa arte poetica fatta di musicalità e della fluidità che gioca con i ritmi pari e chiede alla poesia di essere un canto discreto e dolce, che traduce delle impressioni incerte.



2 commenti:

Vania ha detto...

...la speranza brilla come un filo.:)

ciaooo Vania

Adriano Maini ha detto...

Verlaine! Di sensibilità ancora così contemporanea.