domenica 27 luglio 2014

I posti che insieme ci ebbero

 

RAFAEL ALBERTI

RITORNO DELL’AMORE NEI PAESAGGI ABITATI

Crediamo, amore mio, che quei paesaggi
rimasero addormentati o morti con noi
nel tempo in cui li abitammo;
che gli alberi perdessero la memoria
e che le notti andassero via, dando all’oblio
quello che fece loro belle e forse immortali.
Ma basta il più lieve palpitare di una foglia
o una stella che respira all’improvviso
per vederci noi stessi, allegri, riempire
i posti che insieme ci ebbero.
E così ti riveli, oggi, amore mio, al mio fianco
tra l’albero del ribes e le fragole nascoste
alla difesa del fermo cuore dei boschi.
Lì sta la carezza bagnata di rugiada,
i filamenti delicati che rinfrescano il tuo letto,
i silfi incantati di ornare i tuoi capelli
e gli alti scoiattoli misteriosi che spiovono,
sul tuo sonno il verde fittissimo dei rami.
Sono felice, foglia: non avere mai autunno,
foglia che mi hai portato
col tuo tremore piccolo
l’aroma di tanta cieca età luminosa.
E tu, minima stella persa, che mi apri
le intime finestre delle mie notti più giovani,
non spegnere mai il tuo fuoco
sulle tante stanze da letto in cui dormimmo all’alba!
E quella biblioteca con la luna
ed i libri lievemente caduti
e i monti fuori svegli, che cantano per noi.

(da Ritorni della vita lontana, 1948-1956 - Traduzione di Vittorio Bodini)

 

Nel 1940, terminata la guerra civile, il poeta spagnolo Rafael Alberti fu costretto ad emigrare in Argentina. La raccolta Ritorni della vita lontana è una sorta di diario di questo suo esilio, una ricerca proustiana del tempo perduto, degli anni trascorsi a Cadice, degli amori di allora, della fanciullezza, delle navi che passavano al largo, delle sere trascorse sul mare. “Affettuosi ricatti” li definisce Vittorio Bodini, amico e traduttore di Alberti. Ma da questi ricatti, che sono sì nostalgia e denuncia, nasce la consapevolezza del presente, la pace fatta con la nuova terra, attraverso la scoperta della bellezza dei paesaggi del Paraná. E il ricordo rimane quello che realmente è: un dolce vissuto.

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MARGARET MERRY, “THE BEACH AT LAS NEGRAS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Che conforto senza nome non perdere la memoria, / tenere gli occhi pieni di quei tempi passati, / di quelle notti in cui l’a ore ardeva / come l’unico dio che abitasse i boschi!
RAFAEL ALBERTI, Ritorni della vita lontana




Rafael Alberti Merello (El Puerto de Santa María, 16 dicembre 1902 - 28 ottobre 1999), poeta spagnolo. Membro della Generazione del ‘27. Il suo lirismo si evolve da una poesia più intellettuale e astratta alla violenza satirica di opere quali Capital de la gloria (1936-1938) e infine a un più delicato e nostalgico intimismo.


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