lunedì 25 agosto 2014

Il cielo di ieri

 

JOSÉ GARCÍA NIETO

ALLO SPECCHIETTO RETROVISORE

Tu sei il cuore con il vissuto,
in te c’è quello che ci lasciamo dietro,
quello che abbiamo amato con passione,
definitivamente ormai perduto,
in te vediamo le grazie trascorse,
i paesaggi e il cielo di ieri,
quando le cose che ancora ricordi
galleggiano sulle acque dell’oblio,
però vivi ed esisti, piccolo e luminoso,
guardi quei prati, quel sogno così lontano,
le rose di quel giorno,
credi di potere cambiare la sorte e,
se anche andiamo verso la morte,
vivi comunque del passato.

(da Juego de los doce espejos, 1951)

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È facile dire che si fa poesia con tutto, che c’è poesia in tutto, ma questi versi del poeta spagnolo José García Nieto (1914-2001) fanno in realtà dello specchietto retrovisore di un’automobile la metafora perfetta della vita: quella che in esso si riflette è la vita che abbiamo vissuto, che ogni tanto ci soffermiamo ad osservare. Ma l’auto va avanti, in una sola direzione, ed è lì che siamo, nel continuo presente del parabrezza, per quanto sia bello il paesaggio rimasto alle nostre spalle, nel retrovisore.

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rearview_sunset

FOTOGRAFIA © LAURA DOMELA

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LA FRASE DEL GIORNO
Ci godremo il presente quando, in futuro, sarà passato.
GIOVANNI SORIANO, Finché c’è vita non c’è speranza




José García Nieto (Oviedo, 6 luglio 1914  – Madrid, 27 febbraio 2001), poeta e scrittore spagnolo, vincitore del Premio Cervantes e membro della generazione poetica del dopoguerra spagnolo. Si è dedicato alla letteratura, in particolare alla poesia, al teatro, compreso l'adattamento di classici spagnoli, e alla sceneggiatura di film. 


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