mercoledì 20 maggio 2015

Contemplatore e solitario

 

HERMANN HESSE

IL POETA

dedicato ad Hilde Schoeck

Solo a me, il solitario,
luccicano le infinite stelle di notte,
mormora la fonte di pietra il suo magico canto,
solo a me, a me il solitario,
le ombre colorate delle nuvole passeggere,
muovono come sogni sopra la campagna.
Niente mi è dato:
né casa, né campo, né caccia, né bosco, né mestiere,
mio è solo ciò che non è di nessuno,
mio è il ruscello che precipita dietro il velo del bosco,
mio è il mare terrificante,
mio il garrire del gioco dei bimbi,
lacrime e canzoni di chi ama, solo, nella sera.
Miei sono pure i templi degli dei,
mio il venerabile giardino del passato.
E non meno la volta celeste e luminosa
del futuro è la mia patria:
spesso nei voli del desiderio
la mia anima s’innalza e rimira
il futuro di un’umanità beata,
amore che trionfa sulla legge,
amore da gente a gente.
Tutti io ritrovo nobilmente mutati:
contadini e re, mercanti e solerti marinai,
pastori e giardinieri e tutti
festeggiano grati la festa universale del futuro.
Solo il poeta manca,
il poeta contemplatore e solitario,
portatore ed immagine sbiadita dell’umana nostalgia.
Per compiersi
né il mondo né il futuro hanno bisogno di lui.
Molte corone appassiscono sulla sua tomba,
ma la sua memoria è già svanita.

(Traduzione di Brunamaria Dal Lago Veneri)

.

Come dice bene il Premio Nobel tedesco Hermann Hesse il poeta è un solitario – almeno quando “distilla” i suoi versi come un produttore clandestino di whisky: ha bisogno di isolamento per lasciare che la Musa gli detti la sua ispirazione, per meditare sulle cose e strappare loro quel velo, per individuare le connessioni nascoste, per potere da iniziato ricevere la rivelazione della Poesia.

.

Maycock

ILLUSTRAZIONE © SARAH MAYCOCK

.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è il sentimento che si confessa a se stesso, nei momenti di solitudine, e che s’incorpora in simboli che sono rappresentazioni il più che possibile esatti del sentimento nella precisa forma che esso assume nello spirito del poeta.

JOHN STUART MILL, Saggi letterari




Nessun commento: