domenica 28 settembre 2008

Giovanni Paolo I


«Nessuno è venuto a dirmi: "Tu diventerai Papa". Oh! se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più!»

Le parole di Giovanni Paolo I all'Angelus del 17 settembre 1978 rappresentano bene l'umanità del pontefice, la sua umiltà bonaria che sapeva accattivare con il sorriso. Trentatré giorni. Solo trentatré giorni durò il suo pontificato in quel 1978 passato alla storia come l'anno dei tre papi.

La notte del 28 settembre Giovanni Paolo I morì, probabilmente per un embolo: aveva 66 anni e l'emozione di essere diventato papa nell'elezione del 26 agosto, mettendo d'accordo le fazioni che volevano pontefice il cardinale Siri o il cardinale Benelli. Da Canale d'Agordo, dov'era viceparroco nel 1935, al soglio di Pietro!



Brevissimo fu quel pontificato, ma Albino Luciani, questo il nome secolare che aveva abbandonato per associare, primo nella storia, due nomi, quelli dei papi che lo avevano preceduto, con la sua umiltà impose modifiche al cerimoniale: in particolare l'abbandono del noi maiestatico ed il rifiuto della tiara e della sedia gestatoria, nonché del trono nella messa iniziale del ministero petrino. Umiltà. Quella che gli derivava da un'infanzia vissuta tra i sacrifici di una civiltà contadina - era nato nel 1912 - e che celava dietro quell'apparente tono dimesso la saggezza popolare: "Mia madre mi diceva quand'ero grandetto: da piccolo sei stato molto ammalato: ho dovuto portarti da un medico all'altro e vegliare notti intere; mi credi? Come avrei potuto dire: mamma non ti credo? Ma sì che credo, credo a quello che mi dici, ma credo specialmente a te. E così è nella fede" raccontava all'Udienza generale del 13 settembre.

Il 23 settembre, nell'omelia della Messa con cui si insediava come vescovo di Roma, professò ancora la sua umiltà: "È legge di Dio che non si possa fare del bene a qualcuno, se prima non gli si vuole bene. Per questo, S. Pio X, entrando patriarca a Venezia, aveva esclamato in S. Marco: « Cosa sarebbe di me, Veneziani, se non vi amassi? ». Io dico ai romani qualcosa di simile: posso assicurarvi che vi amo, che desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono."

"Un sorriso sul trono di Pietro" titolava un quotidiano il 27 agosto, all'indomani della sua rapidissima elezione (solo quattro votazioni, maggioranza di 101 su 110 cardinali): quel direttore di giornale aveva coniato la più bella definizione di Giovanni Paolo I.

IL SITO SU PAPA LUCIANI



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LA FRASE DEL GIORNO
Uno scrittore spagnolo ha scritto: «Il mondo va male perché ci sono più battaglie che preghiere». Cerchiamo che ci siano più preghiere e meno battaglie.
GIOVANNI PAOLO I, Angelus del 3 settembre 1978

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, DR. Ti ringrazio di aver pubblicato questo ricordo di Papa Luciani. Per una circostanza fortuita, lo stavo pensando (e pregando) proprio ieri sera.
un caro saluto
eu

PS ti vengo a trovare spesso, anche se non commento mai.

DR ha detto...

Ti ringrazio, Eugenia, e ricambio i saluti. Se ti fa piacere, commenta pure o lascia anche un semplice ciao...

Daniele