domenica 21 settembre 2008

Sono rimasti i luoghi


VINCENZO CARDARELLI

ABBANDONO


Volata sei, fuggita
come una colomba
e ti sei persa là, verso oriente.
Ma son rimasti i luoghi che ti videro.
E l'ore dei nostri incontri.
Ore deserte,
luoghi per me divenuti un sepolcro
a cui faccio la guardia.


È una poesia di Vincenzo Cardarelli, autore che praticava la purezza e l'esattezza dello stile, l'equilibrio prosastico della forma coniugato a un uso asciutto delle immagini su temi fondamentalmente malinconici, tanto che Montale lo definì "uno dei più grandi poeti morenti". Qui i protagonisti sono i luoghi, che videro l'amore del poeta con una donna ora lontana. Rivestono perciò una funzione consolatoria, sono diventati un tempio di quell'amore perduto e il poeta stesso diventa la Vestale di quel fuoco sacro che è il ricordo.



Georges Braque, "L'oiseau bleu et gris"


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LA FRASE DEL GIORNO
Aprire la poesia in cerca di questo e trovare quello, sempre un'altra cosa.
OCTAVIO PAZ, Corrente alterna




Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


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