lunedì 15 settembre 2008

Un libro, una frase


Segnatevi questo nome: Mathias Énard. È uno scrittore francese ed ha pubblicato la sua terza prova, un romanzo di ventiquattro capitoli, "Zone". Ventiquattro capitoli, come l'Iliade, ed infatti Énard, trentaseienne insegnante di arabo all'Università di Barcellona, ha detto all'intervistatore di "Le Monde" di aver voluto scrivere un'epopea contemporanea.

Ma "Zone" è un romanzo da Guinness: 514 pagine ed un solo punto, quello a pagina 514. In pratica un record: l'incipit dura tutto quanto il libro. Ognuno dei ventiquattro capitoli è perciò costituito da un'unica frase, che non si interrompe alla fine, ma riprende nel capitolo successivo. Qualche virgola e qualche raro trattino permettono al lettore di riprendere un po' di fiato. Una cosa simile aveva fatto Giuseppe Berto con "Il male oscuro": però almeno i punti erano disseminati qua e là per il romanzo, a distanza di qualche pagina.

Leggere Énard all'inizio spiazza: soprattutto in questi tempi di slogan e di frasi brevi. Poi ci si fa l'abitudine e ci si lascia avvincere dalla trama: le piccole storie si incastrano, ben raccontate. Ci si chiede, e se l'è chiesto pure "Le Monde": la presenza di punti avrebbe potuto migliorare lo scorrere del romanzo, renderlo più accessibile? Oppure lo scopo fissato dall'autore è imprescindibile per la comprensione? Énard risponde: "Non mi sono lanciato una sfida. La forma è nata dal racconto. Avevo una massa enorme di documenti, di interviste, di cose da raccontare. Non sapevo come ordinarle. Ho finalmente trovato la voce del narratore: questa lunghissima frase, che dà unità al libro, mi ha guidato. Un modo di mantenere tutti i racconti in un solo momento, come il tempo medesimo".

Si diceva dell'Iliade: il romanzo ruota attorno al Mediterraneo, alle guerre del Libano e dell'ex-Jugoslavia: il narratore, spia dei servizi segreti francesi, viaggia in treno di notte tra Milano e Roma, alla volta del Vaticano, dove deve consegnare "una valigia piena di morti", ovvero testimonianze e foto terribili delle guerre cui ha assistito. Nel più grande disordine mentale, dovuto all'alcol, alla fatica e alle anfetamine, le idee e i pensieri gli si accavallano, così come si mischiano i personaggi e persino i secoli.

Non resta che attendere la traduzione italiana...

Immagine: Amazon.fr


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LA FRASE DEL GIORNO
La storia è un racconto di bestie feroci, un libro con lupi ad ogni pagina.
MATHIAS ÉNARD, Zone

3 commenti:

ROSA E OLIVIER ha detto...

"Velas do meu pensamento
Aonde me quereis levar?"...!?...

SALUT, poeta!

Anonimo ha detto...

Ehhh....quando si dice l'uovo di Colombo...

Basta levare un punto (tipografico) per aumentare i punti (statistici - di gradimento)

(Mi ricorda un raccontino delle mie lontane scuole elementari - serviva appunto ad imparare l'utilizzo della punteggiatura - S'intitolava "Quando, per un punto, Martin perse la cappa".
Allora però la tradizione e le necessarie norme grammatico-ortografiche-letterarie erano ancora tali, e da seguirsi - pertanto Martino, in quel racconto ricavava da un'esperienza erronea tutt'altro che il successo...)

DR ha detto...

Purché se ne parli... Certe trasgressioni non sono altro che pubblicità. - Il raccontino delle elementari me ne ha ricordato un altro: un'osteria espone il cartello UN PO DI VINO FA BENE ALLE TASCHE DELL'OSTE, commento della grammatica: "Un po' di vino fa bene alla salute, un Po di vino fa bene alle tasche dell'oste"... Tutto cambia eliminando un piccolissimo apostrofo.