giovedì 8 dicembre 2011

La voce fiorita


FRANKLIN MIESES BURGOS

CANZONE DELLA VOCE FIORITA

Ho seminato la mia voce nella carne del vento
perché nasca un albero di canzoni;
poi sognerò musiche incomprensibili
per gli occhi senza palpebre del pianto.

Appeso sul cielo ferito della sera
ci sarà un dolore bianco, e non sarà la luna.

Sarà un frutto alto, appena spuntato,
un frutto rotondo di parole
sonore, come un canto:

portento sonnambulo di un albero
cresciuto canzone, seme vibrante
nella carne fiorita del vento:
- la mia voce.

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La mia voce. La voce del poeta che fiorisce nel vento della sera. Un’immagine onirica che ricorda dipinti di Chagall questa, scelta dal poeta dominicano Franklin Mieses Burgos sospeso tra Surrealismo e Modernismo, iniziatore della “Poesia sorpresa”, basata su una grande apertura estetica incentrata sull’uomo universale. Un seme dunque la parola, un piccolo seme che germoglia e vibra e cresce fino a diventare frutto, fino a trasformarsi in voce e poesia, perché “anche le canzoni, come le foglie secche, cadono dagli alberi”.

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image

MARC CHAGALL, “CLOWN CON MANDOLINO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Le parole sono ancore / conficcate nel terreno / uccelli mutilati / che hanno un cuore / di nuvole viaggiatrici.
FRANKLIN MIESES BURGOS




Franklin Mieses Burgos (Santo Domingo, 4 dicembre 1907 - 11 dicembre 1976), poeta dominicano. Fu dei membri più importanti del gruppo Poesía Sorprendida, di cui dirigeva la rivista. Il suo stile ha una certa influenza surrealista e si distingue per l'uso di metafore, immagini grafiche e sonore. 


3 commenti:

DR ha detto...

Buona giornata, Veronica.

La parola è la nostra espressione comune, quella che fiorisce è la Poesia, il miracolo, come dici bene tu...

Vania ha detto...

..mi ricorda il mio vecchi blog...parole on parole off :)....cerchiamo che siano sempre ON ....daltonde l'"Uomo" ha bisogno che siano sempre on.
ciaoooo Vania

DR ha detto...

sì, Vania: in questo caso "parole on", parole che sono poesia, annaffiate con cura perché possano fiorire