giovedì 12 settembre 2013

Il risveglio del capitano Wiesler

 

BERTOLT BRECHT

RICORDO DI MARIE A.

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
Tranquillo sotto un giovane susino
Io tenni l'amor mio pallido e quieto
Tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
C'era una nube ch'io mirai a lungo:
Bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
Questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
Senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
Era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
E quella donna ha forse sette figli,
Ma quella nuvola fiorì solo un istante
E quando riguardai sparì nel vento.

(da Die Hauspostille, 1927)

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Nel film tedesco Le vite degli altri, che ottenne l’Oscar nel 2007, Wiesler, un capitano della Stasi, la polizia segreta della Germania Democratica, riceve l’incarico di spiare lo scrittore Dreyman per trovare elementi compromettenti che lo mandino in disgrazia con il regime. Wiesler però, poco a poco, comincia ad essere attratto da quel mondo di artisti, tanto che sarà proprio lui a salvare Dreyman dall’arresto eliminando la prova che lo incriminerebbe - una macchina per scrivere nascosta sotto il pavimento - e distruggendo la propria carriera. Il punto di svolta nell’atteggiamento di Wiesler è segnato nel film dalla lettura della prima strofa di questa poesia di Bertolt Brecht (1898-1956): è l’arte che irrompe con la sua forza di sogno nel grigiore della realtà, è la poesia come forma di salvezza e redenzione umana.

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La vita degli altri

FOTOGRAFIA DA “LE VITE DEGLI ALTRI” © ARTE

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è il perpetuo sforzo di esprimere lo spirito della cosa, di penetrare il corpo bruto, e di cercare la vita e la ragione che lo fa esistere.
RALPH WALDO EMERSON, Poesia e immaginazione




Eugen Bertolt Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino Est, 14 agosto 1956), teorico del teatro, poeta, regista e drammaturgo tedesco, è noto soprattutto per le opere teatrali: “L’opera da tre soldi”, “Madre Coraggio e i suoi figli”, “Vita di Galileo”.


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