domenica 1 giugno 2014

Giugno: due poesie

 

Il giorno d’oro: lo splendore di giugno e della prima estate entrano nei versi di Mario Luzi e di Gabriella Sica. E questo nuovo passare di una stagione reca con sé riflessioni sul vivere, sullo scorrere del tempo.


Steed

ROXANNE STEED, “PAINTING A DAY: JUNE 2010”.


MARIO LUZI

PRIMA ESTATE

Quanto insensibilmente è già accaduto
di me, s’è fatto certo nel silenzio!
E torno a domandare, a ignorare
io pur sempre natura e discordanza.
Laggiù, nel fuoco fievole dell’aria
lilla e pioggia nascente d’un alone
vivo celano il segno della sera;
e le nubi cosparse si richiudono
sopra un corpo che dorme amaramente
là nella profondissima campagna.

Corre insidioso fertile di tinte
e di colori - al sangue tanto lieve -
il segnale che annuncia la tempesta,
il giorno d’oro tramutato in tenebra.
Continuo a non sapere, a lusingarmi.
E di già l’acqua lacera il suo canto,
geme un roco fruscìo, le salamandre
nuotano verso il sonno delle vasche
dei perfidi giardini, scande il cielo
variabile la gorga del cucù.

(da Un brindisi, 1946)

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GABRIELLA SICA

UN SABATO DI GIUGNO

Il tempo non preme col muso sui vetri
appannati delle finestre
ora entra direttamente in casa
invisibile trasparente
come l’aria.
Già siamo al passaggio tra una stagione
e l’altra nuova
tra la primavera e l’estate
(ma non era ieri inverno?
e il prossimo inverno... già mi chiedo).
Mattina, la casa mi accoglie
in pigiama
apro le finestre
la pausa del sabato non sarà questa
(cosa fare tra le mille cose
che aspettano inquiete e aspettano?).
Io mi butto sul computer veloce
a scrivere sul tempo cha passa
come la belva che deve
deve bloccare la preda.

8 giugno 2012

(da Poesia, n. 290, Febbraio 2014).

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LA FRASE DEL GIORNO
Una fiammata - i papaveri, / sotto il cielo di giugno.
MARIO LUZI, Al fuoco della controversia




Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.

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