martedì 25 luglio 2017

Ah, potessi amarti


VINÍCIUS DE MORAES

IL PIÙ CHE PERFETTO

Ah, potessi andare via
con te adesso
verso un orizzonte fermo
(comune, tuttavia...)
Ah, potessi andare via!

Ah, potessi amarti
senza più gelosie
di qualcuno in qualche luogo
di cui non sospetti...
Ah, potessi amarti!

Ah, potessi vederti
sempre al mio fianco
senza doverti dire
mai: attenzione...
Ah, potessi vederti!

Ah, potessi averti
come un luogo
piantato in una terra verde
per abitarti
abitarti fino a morire in te...

Montevideo, 1° novembre 1958

(O mais-que-perfeito, da Per vivere un grande amore, 1962 – Trad. Amina Di Munno)

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Un desiderio di libertà e di perfezione, senza più legami che vincolino un amore, senza più bisogno dei sotterfugi umani, senza timore di ferire più nessuno: è quello che sogna il poeta brasiliano Vinícius de Moraes, vivere pienamente quell’amore, che è al momento limitato.

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RON DI SCENZA, “BACKLIGHT”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ti amo tanto, amore mio... non canti / il cuore umano con maggiore verità... / Ti amo come amico e come amante / in una sempre diversa realtà.
VINÍCIUS DE MORAES, Libro di sonetti




Marcus Vinícius da Cruz de Mello Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – 9 luglio 1980), poeta, cantante, compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano. Di famiglia facoltosa, fu addetto d’ambasciata a Los Angeles e Parigi. Nel 1958 diede il via alla bossanova con i testi scritti con Jobim di Canção do amor demais, album di Elizeth Cardoso. Si sposò nove volte.


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